Nel Montefeltro, fortificata sull'omonimo monte, è sita la Rocca di Maiolo che domina la Valle del Marecchia ed i percorsi che conducono a San Leo.
A forma piramidale, l'altura si affaccia a strapiombo su un lato, mentre dall'altro la Rocca ne occupa tutto il ciglio superiore. Sull'unico lato accessibile, la fortezza è ben protetta dalla ripidità del pendio roccioso.
Nel 1500, Maiolo è una delle terre più popolose del Montefeltro e grazie al suo sistema fortificato, una delle più importanti. L'insediamento militare e le terre circostanti sono inglobati da mura, indicando come queste terre fossero di fondamentale importanza per la sopravvivenza del centro militare. L’efficienza della Rocca dipese dalle infrastrutture del territorio e dalla solidità della terra.
Non bisogna però pensare che la popolazione di Maiolo fosse concentrata tutta all'interno delle mura, infatti in questo luogo vi era un assetto urbano formato da piccoli nuclei abitativi sparsi per il territorio.
Dal pieno medioevo in poi le famiglie rurali vivevano in piccoli gruppi, sia per avere reciproco aiuto, sia per esigenze di mutuo soccorso durante i mesi invernali.
Nella notte del 29 maggio del 1700 una frana fece crollare gran parte della fortificazione addosso al borgo che venne praticamente distrutto. La popolazione di Maiolo venne così ridistribuita tra le frazioni di Maioletto, Poggio e Serra di Maiolo, perdendo così la propria forza militare e politica, e diminuendo di importanza nel parlamento della provincia.
La Rocca di Maioletto rappresenta un’emergenza monumentale nell’ambito della Valle del Marecchia, intesa nel duplice significato del termine: emergenza come presenza significativa e di rilevanza architettonica-paesaggistica, ma anche emergenza come necessità urgente di valorizzare un monumento altrimenti ignorato dai consueti percorsi turistici, con il conseguente degrado.
L’Associazione Culturale Minerva già nel 2010 aveva proposto di analizzare la Rocca di Maioletto ed il contesto ambientale circostante tramite un approccio multidisciplinare, volto in prima istanza allo studio conoscitivo del monumento, per giungere in un secondo momento alla valorizzazione del sito destinata ad una futura fruizione turistica.
Purtroppo questa proposta di valorizzazione non è mai andata in porto per la mancanza di interesse da parte degli enti pubblici, e per le difficoltà dovute al fatto che la Rocca resta proprietà privata della Provincia di Pesaro, nonostante il Comune di Maiolo sia passato dopo un Referendum sotto la Provincia di Rimini.
Nonostante ciò questo bene culturale sarà comunque uno dei punti di interesse che farà parte del nuovo progetto dell’Associazione Minerva “Journey in Your Pocket: Montefeltro”, che desidera raccontare il territorio feretrano con le tecnologie digitali.
Per ulteriori informazioni sul progetto di valorizzazione presentato nel 2010 clicca sul “Montefeltro di Pietra”.
Seguiteci e postate immagini, sulle nostre pagine Social, di questo bellissimo territorio con l’hashtag #JIYPMontefeltro
Stay Tuned!
A forma piramidale, l'altura si affaccia a strapiombo su un lato, mentre dall'altro la Rocca ne occupa tutto il ciglio superiore. Sull'unico lato accessibile, la fortezza è ben protetta dalla ripidità del pendio roccioso.
Nel 1500, Maiolo è una delle terre più popolose del Montefeltro e grazie al suo sistema fortificato, una delle più importanti. L'insediamento militare e le terre circostanti sono inglobati da mura, indicando come queste terre fossero di fondamentale importanza per la sopravvivenza del centro militare. L’efficienza della Rocca dipese dalle infrastrutture del territorio e dalla solidità della terra.
Non bisogna però pensare che la popolazione di Maiolo fosse concentrata tutta all'interno delle mura, infatti in questo luogo vi era un assetto urbano formato da piccoli nuclei abitativi sparsi per il territorio.
Dal pieno medioevo in poi le famiglie rurali vivevano in piccoli gruppi, sia per avere reciproco aiuto, sia per esigenze di mutuo soccorso durante i mesi invernali.
Nella notte del 29 maggio del 1700 una frana fece crollare gran parte della fortificazione addosso al borgo che venne praticamente distrutto. La popolazione di Maiolo venne così ridistribuita tra le frazioni di Maioletto, Poggio e Serra di Maiolo, perdendo così la propria forza militare e politica, e diminuendo di importanza nel parlamento della provincia.
La Rocca di Maioletto rappresenta un’emergenza monumentale nell’ambito della Valle del Marecchia, intesa nel duplice significato del termine: emergenza come presenza significativa e di rilevanza architettonica-paesaggistica, ma anche emergenza come necessità urgente di valorizzare un monumento altrimenti ignorato dai consueti percorsi turistici, con il conseguente degrado.
L’Associazione Culturale Minerva già nel 2010 aveva proposto di analizzare la Rocca di Maioletto ed il contesto ambientale circostante tramite un approccio multidisciplinare, volto in prima istanza allo studio conoscitivo del monumento, per giungere in un secondo momento alla valorizzazione del sito destinata ad una futura fruizione turistica.
Purtroppo questa proposta di valorizzazione non è mai andata in porto per la mancanza di interesse da parte degli enti pubblici, e per le difficoltà dovute al fatto che la Rocca resta proprietà privata della Provincia di Pesaro, nonostante il Comune di Maiolo sia passato dopo un Referendum sotto la Provincia di Rimini.
Nonostante ciò questo bene culturale sarà comunque uno dei punti di interesse che farà parte del nuovo progetto dell’Associazione Minerva “Journey in Your Pocket: Montefeltro”, che desidera raccontare il territorio feretrano con le tecnologie digitali.
Per ulteriori informazioni sul progetto di valorizzazione presentato nel 2010 clicca sul “Montefeltro di Pietra”.
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